Un'antica quanto infondata leggenda fa di San Luca il primo pittore cristiano. Ma il terzo Evangelista era invece un medico. Scrisse, non dipinse. Qualche merito artistico l'ebbe lo stesso, dettando il testo dal quale dovevano derivare tutte le Natività dell'arte.
"Ora, in quei giorni, uscì un editto di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l'Impero .....
Tutti partivano per farsi iscrivere, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe salì dalla Galilea, dalla città di Nazaret, in Giudea, alla città di David, chiamata Betlem... per farsi iscrivere con Maria, sua sposa, che era incinta.
Ora, mentre essi si trovavano là, giunse per lei il tempo del parto, e partorì il suo figlio primogenito, e lo avvolse in fasce e lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo".
Della scena, San Luca, dà un solo particolare: la mangiatoia. Non parla né di grotta né di stalla. Nomina soltanto la mangiatoia. Ma se il Bambino giace in una mangiatoia, vuol dire che Giuseppe, non trovando posto nell'albergo, aveva rifugiato Maria in una stalla. E la stalla, quasi sicuramente, era formata da una grotta, perché le stalle, in Oriente e particolarmente in Giudea, erano e sono tuttora grotte naturali frequenti nel terreno tufaceo. Così, dalla mangiatoia, unico particolare citato da San Luca, gli artisti hanno potuto immaginare la natività di Gesù in una stalla, e precisamente, una stalla in una grotta.
Personaggi della scena: il Bambino, la Madonna, San Giuseppe, l'Angelo che veglia, i pastori. I primi artisti cristiani, con questi personaggi, dovettero comporre il Presepio, nel paesaggio della stalla nella grotta.
Costantinopoli, avorio della fine del X secolo