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ARGOMENTO: Calendario dell'Avvento 2012

Calendario dell'Avvento 2012 11 Anni 5 Mesi fa #13264

Folclore tedesco

Prima della conversione al cristianesimo, il folklore tedesco narrava che il dio Odino (Wodan) ogni anno tenesse una grande battuta di caccia nel periodo del solstizio invernale (Yule), accompagnato dagli altri dei e dai guerrieri caduti.

Odino l'errante

La tradizione voleva che i bambini lasciassero i propri stivali nei pressi del caminetto, riempendoli di carote, paglia o zucchero per sfamare il cavallo volante del dio, Sleipnir. In cambio, Odino avrebbe sostituito il cibo con regali o dolciumi. Questa pratica è sopravvissuta in Belgio e Paesi Bassi anche in epoca cristiana, associata alla figura di San Nicola.
I bambini, ancor oggi, appendono al caminetto le loro scarpe piene di paglia in una notte d'inverno, perché vengano riempite di dolci e regali da San Nicola - a differenza di Babbo Natale, in quei luoghi il santo arriva ancora a cavallo. Anche nell'aspetto, quello di vecchio barbuto dall'aria misteriosa, Odino era simile a San Nicola (anche se il dio era privo di un occhio).
La tradizione germanica arrivò negli Stati Uniti attraverso le colonie olandesi di New Amsterdam e New York prima della conquista britannica del XVII secolo, ed è all'origine dell'abitudine moderna di appendere una calza al caminetto per Natale, simile per certi versi a quella diffusa in Italia il 6 gennaio all'arrivo della Befana.
Un'altra tradizione folklorica delle tribù germaniche racconta le vicende di un sant'uomo (in alcuni casi identificato con San Nicola) alle prese con un demone (che può essere, di volta in volta, il diavolo, un troll o la figura di Krampus). La leggenda narra di un mostro che terrorizzava il popolo insinuandosi nelle case attraverso la canna fumaria durante la notte, aggredendo e uccidendo i bambini in modo orribile.
Il sant'uomo si pone alla ricerca del demone e lo cattura imprigionandolo con dei ferri magici o benedetti (in alcune versioni gli stessi che imprigionarono Gesù prima della crocifissione, in altri casi quelli di San Pietro o San Paolo). Obbligato ad obbedire agli ordini del santo, il demone viene costretto a passare di casa in casa per fare ammenda portando dei doni ai bambini. In alcuni casi la buona azione viene ripetuta ogni anno, in altri il demone ne rimane talmente disgustato da preferire il ritorno all'inferno.
Altre forme del racconto presentano il demone convertito agli ordini del santo, che raccoglie con sé gli altri elfi e folletti, diventando quindi Babbo Natale. Una diversa versione olandese racconta, invece, che il santo viene aiutato da schiavi Mori, che vengono rappresentati di solito dal personaggio di Zwarte Piet (Pietro il nero), analogo dell'italiano Uomo nero. In questi racconti Zwarte Piet picchia i bambini con un bastone o li rapisce per portarli in Spagna nel suo sacco (un tempo l'Andalusia era sotto il dominio dei Mori).
In Germania, lo stesso racconto trasforma il personaggio in Pelznickel o Belsnickle (Nicola Peloso), che va a trovare i bambini cattivi nel sonno. Il nome deriva dall'aspetto di enorme belva dovuto al fatto che è interamente ricoperto di pelliccia.
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Calendario dell'Avvento 2012 11 Anni 5 Mesi fa #13266

Folklore islandese

Gli islandesi amano dire che da loro ci sono ben 13 Babbo Natale perché la loro tradizione di doni a Natale è basata su 13 folletti, chiamati Jólasveinarnir, i cui nomi derivano dal tipo di attività o di cibo che preferiscono: Stekkjastaur, Giljagaur, Stúfur, Þvörusleikir, Pottaskefill, Askasleikir, Hurðaskellir, Skyrjarmur, Bjúgnakrækir, Gluggagægir, Gáttaþefur, Ketkrókur e Kertasníkir.
Una volta all'anno, due settimane prima di Natale, questi folletti fanno prima il bagno nelle acque calde delle sorgenti del lago di Niva, quindi lasciano le grotte dove abitano per portare ai bambini islandesi buoni dei doni. Questi vengono messi nelle scarpe che i bambini hanno lasciato sotto le finestre. In pratica, i bambini islandesi, se sono stati buoni, ricevono tredici regali, uno per ogni giorno delle due settimane che precedono il Natale. Questi folletti, tuttavia, possono essere dispettosi e a volte si divertono a fare scherzi o a spiare gli umani. Inoltre, se il bambino ha fatto il cattivo, riceve al posto dei doni delle patate.
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Calendario dell'Avvento 2012 11 Anni 5 Mesi fa #13267

Origini moderne

Il Babbo Natale di oggi riunisce le rappresentazioni premoderne del portatore di doni, di ispirazione religiosa o popolare, con un personaggio britannico preesistente. Quest'ultimo risale almeno al XVII secolo, e ne sono rimaste delle illustrazioni d'epoca in cui è rappresentato come un signore barbuto e corpulento, vestito di un mantello verde lungo fino ai piedi e ornato di pelliccia. Rappresentava lo spirito della bontà del Natale, e si trova nel Canto di Natale di Charles Dickens sotto il nome di "Spirito del Natale presente".

Rappresentazione popolare di Babbo Natale che cavalca una capra, forse derivata dal Tomte svedese


Lo "spettro del Natale presente" in una versione a colori dell'illustrazione originale di John Leech per Canto di Natale di Charles Dickens (1843)

Santa Claus ha origine da Sinterklaas, il nome olandese del personaggio fantastico derivato da San Nicola, che viene chiamato anche Sint Nicolaas; questo spiega anche l'esistenza di diverse varianti inglesi del nome (Santa Claus, Saint Nicholas, St. Nick).

Gli abiti di Sinterklaas sono simili a quelli di un vescovo; porta una mitra (un copricapo liturgico) rossa con una croce dorata e si appoggia ad un pastorale. Il richiamo al vescovo di Mira è ancora evidente. Sinterklaas ha un cavallo bianco con il quale vola sui tetti; i suoi aiutanti scendono nei comignoli per lasciare i doni (in alcuni casi nelle scarpe dei bambini, lasciate vicino al caminetto); arriva in piroscafo dalla Spagna ed è accompagnato da Zwarte Piet.
Le strenne che vengono regalate in questa ricorrenza sono spesso accompagnate da poesie, talvolta molto semplici ed, in altri casi, elaborate ed ironiche ricostruzioni del comportamento di chi le riceve durante l'anno trascorso. I regali veri e propri, in qualche caso, sono addirittura meno importanti dei pacchetti in cui sono contenuti, di solito molto sgargianti ed elaborati; quelli più importanti, spesso, sono riservati al mattino seguente. Anche se la spinta commerciale verso il Natale è presente anche in Olanda, la distribuzione tradizionale dei regali viene compiuta da Sinterklaas il 6 dicembre.
Anche in altri paesi la figura di San Nicola ha subito gli adattamenti necessari per uniformarsi al folclore locale. Ad esempio, nei paesi nordici sopravvive ancora l'immagine pagana della "capretta di Yule" (in svedese julbock), che porta i regali la Vigilia di Natale, e le decorazioni natalizie costituite da caprette di paglia sono molto diffuse. In tempi più recenti, però, sia in Svezia che in Norvegia il portatore di doni viene identificato con Tomte o tomtenisse, un'altra creatura del folklore locale. In Finlandia, la capretta di Yule viene chiamata joulupukki.
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Calendario dell'Avvento 2012 11 Anni 5 Mesi fa #13268

Negli Stati Uniti

Nelle colonie britanniche del Nord America e, successivamente, negli Stati Uniti d'America, i portatori di doni della tradizione olandese e di quella britannica hanno finito per identificarsi ancor più l'uno con l'altro. Ad esempio, nella Storia di New York, di Washington Irving, si trova un Sinterklaas americanizzato in Santa Claus ma privo degli attributi vescovili, rappresentato come corpulento marinaio olandese avvolto in un mantello verde e con la pipa in bocca. Il libro di Irving era una satira della comunità olandese di New York e molti caratteri del ritratto sono dovuti alla sua invenzione umoristica.

Santa Claus raffigurato da Thomas Nast per la rivista Harper's Weekly nell'edizione del 3 gennaio 1863

L'aspetto moderno di Santa Claus ha assunto la forma definitiva con la pubblicazione della poesia Una visita di San Nicola, ora più nota con il titolo La notte di Natale (The Night Before Christmas), avvenuta sul quotidiano Sentinel della città di Troy (stato di New York) il 23 dicembre 1823. L'autore del racconto è tradizionalmente ritenuto Clement Clarke Moore, anche se l'attribuzione è controversa. Santa Claus vi viene descritto come un signore un po' tarchiato con otto renne, che vengono nominate (per la prima volta in questa versione) con i nomi di Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Donder e Blitzen; la versione italiana di tali nomi è Fulmine, Ballerina, Donnola, Freccia, Cometa, Cupido, Saltarello e Donato. Per ricordare tali nomi, in italiano esiste una nota filastrocca:

« Non solo fanno la slitta volare
e in ciel galoppano senza cadere
Ogni renna ha il suo compito speciale
per saper dove i doni portare
Cometa chiede a ciascuna stella
Dov’è questa casa o dov’è quella.
Fulmine guarda di qui e di là
Per sapere se la neve verrà.
Donnola segue del vento la scia
Schivando le nubi che sbarran la via.
Freccia controlla il tempo scrupoloso
Ogni secondo che fugge è prezioso.
Ballerina tiene il passo cadenzato
Per far che ogni ritardo sia recuperato.
Saltarello deve scalpitare
Per dare il segnale di ripartire.
Donato è poi la renna postino
Porta le lettere d'ogni bambino.
Cupido, quello dal cuore d'oro
Sorveglia ogni dono come un tesoro.
Quando vedete le renne volare
Babbo Natale sta per arrivare. »



All'inizio, Santa Claus venne rappresentato in costumi di vario colore, assumendo man mano su di sé i caratteri di Babbo Natale, ma il rosso divenne presto predominante a partire dalla sua comparsa sulle prime cartoline di auguri natalizie, nel 1885. Uno dei primi artisti a fissare l'immagine di Santa Claus nella forma che conosciamo oggi è stato il cartoonist statunitense Thomas Nast, vissuto nel XIX secolo. Nel 1863 una sua immagine di Santa Claus, che si ritiene sia stata ispirata dal personaggio di Pelznickle, apparve sulla rivista Harper's Weekly. Un'altra immagine che divenne molto popolare è quella disegnata nel 1902 da Frank Baum, autore de Il meraviglioso mago di Oz, per il racconto La vita e le avventure di Santa Claus. Sul New York Sun del 21 settembre 1897, in risposta ad una bambina, Virginia, che dopo alcune brutte vicessitudini familiari aveva cominciato a dubitare dell'esistenza di Babbo Natale ed inviato così una lettera in cui chiedeva cortesemente: "Esiste Babbo Natale?", l'editorialista incaricato pubblicò la risposta: "Sì Virginia: Babbo Natale esiste eccome, così come esistono l'amore, la generosità, e la devozione."
Le immagini di Babbo Natale negli Stati Uniti e in Europa si sono poi definitivamente fissate nell'immaginario collettivo grazie al suo uso nelle pubblicità natalizie della Coca-Cola dei primi anni '30 realizzate da Haddon Sundblom, fissando da allora i colori bianco e rosso, simili a quelli della lattina di Coca-Cola, come definitivi.La popolarità di tale immagine ha fatto sì che si diffondessero varie leggende urbane che attribuivano addirittura alla Coca-Cola l'invenzione stessa di Babbo Natale. In realtà il richiamo tutt'altro che nascosto fu un ulteriore spinta verso la commercializzazione mondiale del prodotto per tutto il secolo scorso.

L'immagine di Babbo Natale come personaggio positivo si è rafforzata nel tempo grazie alla sua stretta associazione con attività caritatevoli e filantropiche, in particolare con organizzazioni quali l'Esercito della Salvezza. I volontari vestiti da Babbo Natale sono diventati un elemento irrinunciabile in tutte le raccolte di fondi (fundraising) per l'aiuto alle famiglie bisognose nel periodo di Natale.
Secondo alcune tesi, la rappresentazione di Babbo Natale al Polo Nord è lo specchio dell'evoluzione del comune sentire nei confronti dell'industria. In alcune immagini dell'inizio del XX secolo si vede Babbo Natale che realizza personalmente a mano i giocattoli che distribuisce, in un piccolo laboratorio artigianale. In seguito si diffuse l'idea che i giocattoli fossero realizzati, sempre a mano e con tecniche tradizionali, da un nutrito gruppo di elfi che lavoravano per Babbo Natale. Verso la fine del secolo, la realtà della produzione di massa in modo meccanico diventa più largamente accettabile per il pubblico occidentale; tale cambiamento di vedute si riflette nelle rappresentazioni più moderne della dimora di Babbo Natale, spesso rese ironicamente simili a una fabbrica completamente automatizzata, in cui le più avanzate tecniche di produzione sono controllate dagli elfi e Babbo Natale e Signora prendono il ruolo di manager. Molti spot pubblicitari giocano su questo tema, presentando la fabbrica dei giocattoli di Babbo Natale in termini umoristici, con gli elfi che si rivoltano scherzosamente contro il padrone con scherzi e burle fingendo di essere operai ed impiegati frustrati. La figura di Babbo Natale è sempre una viva fonte di ispirazione per scrittori ed artisti, ad esempio, appare nel racconto Roads di Seabury Quinn (1948).
Altre aggiunte rispetto alla prima versione di Babbo Natale sono Rudolf, la Renna dal Naso Rosso, la renna "in soprannumero" immortalata in una canzone di Gene Autry, ed un diffuso fumetto moderno scritto dal Paul Dini, Jingle Belle, in cui l'anziano portatore di doni è un padre in difficoltà alle prese con una figlia semi-elfa, adolescente e ribelle.
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Calendario dell'Avvento 2012 11 Anni 5 Mesi fa #13269

Dimora di Babbo Natale

La dimora tradizionale di Babbo Natale cambia a seconda delle tradizioni. Negli Stati Uniti si sostiene che abiti al Polo Nord (situato per l'occasione in Alaska) mentre in Canada il suo laboratorio è indicato nel nord del paese; in Europa è più diffusa la versione finlandese che lo colloca nel villaggio di Rovaniemi, in Lapponia. Secondo i norvegesi la sua residenza è Drøbak, dove si trova l'ufficio postale di Babbo Natale. Altre tradizioni parlano di Dalecarlia, in Svezia, e della Groenlandia. Nei paesi dove viene identificato con San Basilio viene talvolta fatto abitare a Cesarea.

Il numero natalizio della rivista del NOAA Weather Bureau Topics con Santa Claus sullo schermo di un radar meteorologico (1958)

Con l'avvento di Internet, sono stati pubblicati alcuni siti web affinché i bambini e gli adulti interessati potessero simbolicamente seguire via radar il percorso di Babbo Natale. In realtà si tratta di un jet della US Air Force che parte da una base canadese per arrivare a Città del Messico, ma l'intento di seguire le gesta di Babbo Natale sono di molto precedenti. Ad esempio, nel 1955 Sears Roebuck, un grande magazzino di Colorado Springs, negli Stati Uniti, distribuì ai bambini il fantomatico numero di telefono di Babbo Natale, da chiamare il giorno della vigilia. Per un errore di stampa il numero corrispondeva però al comando della difesa aerea, che allora si chiamava CONAD (Continental Air Defense Command), un precursore del NORAD (North American Aerospace Defense Command). Harry Shoup, il comandante di turno quella sera, quando cominciò a ricevere le prime telefonate dei bambini si rese conto dell'errore e disse loro che sui radar c'erano davvero dei segnali che mostravano Babbo Natale in arrivo dal Polo Nord.
Dal 1958, anno di creazione del NORAD, statunitensi e canadesi hanno approntato un programma congiunto di monitoraggio di Babbo Natale, che ora è disponibile sul sito web del comando della difesa aerea.Allo stesso modo, molte stazioni televisive locali sparse per il Canada e gli Stati Uniti danno conto ai propri telespettatori della posizione di Babbo Natale, facendolo seguire dai propri meteorologi.
Sono anche disponibili alcuni siti web che seguono Babbo Natale tutto l'anno, mostrando le attività che si svolgono presso la sua fabbrica di giocattoli. In molti casi sono pubblicati anche indirizzi e-mail a cui inviare una versione più moderna delle letterine cartacee a Babbo Natale.
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Calendario dell'Avvento 2012 11 Anni 5 Mesi fa #13270



Babbo Natale nel mondo

Europa e Nord America

In Europa e Nord America, di solito, le tradizioni legate a Babbo Natale coincidono, anche se in alcuni paesi possono variare il nome, alcune caratteristiche, la data di consegna dei doni ed, in qualche caso, anche l'identità stessa di chi li porta.
 Albania: Plaku i Vitit te Ri (Babadimri = Padreinverno)
 Armenia: Հատուկ Անուն
 Austria: Christkind ("Gesù Bambino")
 Belgio: Sinterklaas, Saint-Nicolas ("San Nicola"); Kerstman, Père Noël ("Babbo Natale")
 Bosnia ed Erzegovina: Djed Mraz
 Bulgaria: Дядо Коледа (Djado Koleda, "Nonno Natale") Дядо Мраз (Nonno Gelo)
 Canada: Santa Claus
 Croazia: Djed Božićnjak o Djed Mraz ("Nonno Natale")
 Rep. Ceca: Svatý Mikuláš ("San Nicola")
 Danimarca: Julemanden
 Estonia: Jõuluvana
 Isole Fær Øer: Jólamaður
 Finlandia: Joulupukki
 Francia: Père Noël ("Babbo Natale"); Père Noël è la forma più comune nei paesi in cui si parla il francese
 Georgia: თოვლის პაპა (tovlis papa)
 Germania: Weihnachtsmann ("L'Uomo di Natale")
 Gran Bretagna: Father Christmas; Santa Claus
 Grecia: Άγιος Βασίλης ("San Basilio")
 Irlanda: Santa Claus, Santy o Daidí na Nollag
 Italia: Babbo Natale, Papà Natale (in alcune regioni anche San Nicola da Bari o San Nicolò)
 Islanda: Jólamaður
 Liechtenstein: Christkind
 Lituania: Kalėdų Senelis
 Malta: San Niklaw
 Paesi Bassi: Sinterklaas (arriva la sera del 5 dicembre)
 Norvegia: Julenissen
 Polonia: Święty Mikołaj / Mikołaj ("San Nicola"); Gwiazdor in alcune regioni
 Portogallo: Pai Natal ("Babbo Natale")
 Romania: Moş Crăciun ("Babbo Natale": 25 dicembre); Moş Nicolae ("Babbo Nicola": 9 dicembre)
 Russia: Дед Мороз (Ded Moroz, "Nonno Gelo", il suo amico Yamaliri vive al sopra del Circolo Polare Artico in una città unica Salekhard.)
 Serbia: Деда Мраз (Deda Mraz, "Nonno Gelo")
 Slovacchia: Svätý Mikuláš ("San Nicola")
 Slovenia: Dedek Mraz ("Nonno Gelo"); Božiček (da "Božič"-Natale); è presente anche la ricorrenza di Sveti Miklavž (San Nicola) il 6 dicembre, con modalità del tutto simili.
 Spagna: Papá Noel
 : Santa Claus; Kris Kringle; Saint Nicholas o Saint Nick ("San Nicola")
 Svezia: Jultomten
 Svizzera: Christkind, San Nicolao
 Turchia: Noel Baba ("Babbo Natale")
 Ungheria: Mikulás ("Nicola")

America Latina

Di solito Babbo Natale in America Latina si chiama Papá Noel, ma ci sono alcune piccole differenze tra i vari paesi.
• Argentina: Papá Noel
• Brasile: Papai Noel
• Cile: Viejito Pascuero
• Colombia: Papá Noel,
• Messico: Santa Claus;
• Venezuela: San Nicolás
• Ecuador: Papa' Nuel

Estremo Oriente

In Estremo Oriente, in particolare nei paesi che hanno adottato i costumi occidentali, si festeggia il Natale non in senso cristiano ma integrando alle religioni orientali tradizioni simili sui portatori di doni dell'Occidente.
• Corea: Santa Claus
• Giappone: Santa Claus/Santa San, il "San" sta come in italiano per Sig.(Signore) poiché i giapponesi tendono ad abbraviare molte parole per comodità.
• Taiwan: una derivazione di Santa Claus chiamata "Vecchio Natale"

Africa e Medio Oriente

Le popolazioni cristiane dell'Africa e del Medio Oriente che celebrano il Natale, in generale, riconoscono le tradizioni dei paesi europei da cui hanno importato la festività, di solito tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Anche i discendenti dei coloni che abitano ancora in quei luoghi seguono le tradizioni dei loro antenati.
• Iran: Baba Noel
• Egitto: Papa Noël
• Sudafrica: Sinterklaas; Santa Claus






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Calendario dell'Avvento 2012 11 Anni 5 Mesi fa #13271

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Calendario dell'Avvento 2012 11 Anni 5 Mesi fa #13272

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Calendario dell'Avvento 2012 11 Anni 5 Mesi fa #13278

vi voglio raccontare la vera storia di BABBO NATALE.
Voi non ci crederete mai, ma chi l’ha veramente reso famoso è stata la Coca Cola; Ma procediamo con ordine.
Dunque, il primo portatore di doni della storia è stato San Nicola. Amato e venerato un po’ in tutta Europa, specie in Belgio e in Olanda veniva ricordato il 6 Dicembre in groppa ad un asinello bianco oppure a cavallo. Andava nelle case portando doni ai bimbi buoni. Secondo certe tradizioni lo accompagnava lo gnomo Peter il Nero, che puniva i bambini cattivi.



Quando gruppi di immigrati olandesi si spostarono in America fondando Nuova Amsterdam, divenuta in seguito New York, portarono con loro anche le tradizioni, tra cui San Nicola che nella loro lingua si chiamava Sinter Klass.
Il personaggio piacque anche ai coloni inglesi che trasformarono il nome in Santa Claus.
Gli abiti di Santa Claus sono simili a quelli di un Vescovo.




Porta una mitra rossa (copricapo liturgico) con una croce dorata e si appoggia ad un pastorale. Il richiamo al Vescovo di Mira città della Turchia è molto evidente. Santa Claus ha un cavallo bianco con il quale vola sui tetti. I suoi aiutanti scendono nei comignoli a lasciare doni nelle scarpe dei bambini buoni.
A quanto pare l’aspetto moderno di Santa Claus ha assunto la forma definitiva con la pubblicazione della poesia Una visita di San Nicola, più nota con il titolo La notte di Natale ( The Night Bifore Christmas avvenuta sul giornale Sentinel della città di Troy (stato di New York) il 23 dicembre 1823. L’autore del racconto è tradizionalmente ritenuto Clement Clarke Moore anche se l’attribuzione è controversa. Santa Claus viene descritto come un signore un po’ tarchiato. A sua disposizione ci sono otto renne che vengono nominate per la prima volta con i nomi di Kasher, Dancer, Prancer, Vixen Comet, Cupid, Dander e Blitzen. Fu aggiunta in seguito Rudolph, la nona renna,in una canzone di Gene Autry.



All’inizio Santa Claus venne rappresentato in costume di vario colore, assumendo man mano su di sé i caratteri di Babbo Natale.
Il Rosso ben presto divenne il colore predominante a partire dalla sua comparsa sulla prima cartolina di auguri natalizi nel 1885.
Uno dei primi artisti a fissare l’immagine di Santa Claus nella forma che conosciamo oggi è stato il cartonista americano Thomas Nast. Nel 1863 una sua immagine di Santa Claus apparve sulla rivista Harper’s Weekly.





Le immagini di Santa Claus si sono ulteriormente fissate nell’immaginario collettivo grazie al suo uso nelle pubblicità natalizie della Coca Cola.
Le immagini di Santa Claus si sono ulteriormente e definitivamente fissate nell’immaginazione collettiva grazie al loro uso nella pubblicità natalizia della Coca Cola realizzata da Haddon Sundblom nel 1931 . La popolarità di tale immagine a fatto si che si diffondessero vere leggende urbane che attribuivano alla Coca Cola l’invenzione stessa di Santa Claus.





E’, peraltro vero che l’immagine della Coca Cola e quella di santa Claus sono sempre state molto vicine, poiché pur non inventandolo viene comunemente rappresentato con i colori bianco e rosso cioè come una lattina di Coca Cola. Solo nella campagna del 2005 la Coca Cola sostituì la campagna natalizia con gli orsi polari.
Questa immagine diffusa per ben 35 anni in tutto il mondo è diventata la raffigurazione ufficiale di Babbo Natale e nessuno ormai potrebbe raffigurarselo in un altro modo. Nel creare il nostro Babbo Natale fu, infine, anche l’illustratore Thomas Nast che tra il 1862 e il 1886 disegnò una serie di celebri tavole dedicate al personaggio che ormai era stato associato alle festività natalizie. Sono una sua creazione la casa Al Polo Nord , la lista dei bambini buoni e cattivi, la fabbrica dei giocattoli dove lavorano gli gnomi aiutanti.
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Calendario dell'Avvento 2012 11 Anni 5 Mesi fa #13279





Ci sono diverse città che portano il nome di Babbo Natale
negli stati uniti in quali stati è presente una città che porta il suo nome
in ordine alfabetico il nome degli stati




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