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ARGOMENTO: Calendario dell'Avvento 2013

Calendario dell'Avvento 2013 10 Anni 5 Mesi fa #27915

L’esperienza fa la differenza



L’esperienza fa la differenza


di Marco Malvaldi




Nella settimana di Natale, l’unico stato d’animo che un barista non prova è la noia.
Si comincia la mattina, con i residenti di Pineta che si apprestano ad affrontare la giornata di shopping a Pisa con lo spirito di chi si avvia per la transumanza e cerca conforto nei fonti alpestri del cappuccino e del cornetto di Massimo.
Il flusso pastorale si fonde, pian piano, con la processione di Quelli Invitati a Pranzo Che Devono Portare una Bottiglia di Qualcosa Sennò Che Figura Ci Faccio, eternamente dibattuti tra la voglia di ben figurare e la ferrea volontà di spendere meno di dieci euro. Massimo chiede, consiglia, diffida, e fondamentalmente reprime. A volte educatamente («Se vuole il mio consiglio, fa molta più figura con questo»), a volte drasticamente («Con questa cifra, se vuole qualcosa che faccia le bollicine, posso suggerirle solo un chinotto») e a volte di sponda («Fanno sette e cinquanta. Se vuole il pacchetto, quiaccanto c’è un’ottima cartoleria»).

Il tutto – l’affanno continuo, le richieste assurde, fare tutto da solo perché guarda caso il diciannove dicembre la banconista part-time riesce a prendere il morbillo, tenere d’occhio il totem con i cioccolatini di Amedei ben sapendo che ne verranno fregati più di quelli che verrano venduti – sarebbe già abbastanza da mandare di fuori una persona normale. Se poi ci aggiungiamo, in un angolo, quattro vecchietti placidi e tranquilli, che giocano a carte e leggono il giornale come se niente fosse…
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Calendario dell'Avvento 2013 10 Anni 5 Mesi fa #27916

«Ecco qua» disse Massimo, appoggiando sul bancone un pacchetto che, nonostante cinque minuti di immane fatica e almeno dieci bestemmie in playback, sembrava disegnato da Gaudì.
Il cliente lo guardò, incerto se ringraziare.
«Desidera altro? Benissimo. Sono ventitré e cinquanta».
E con aria professionale, Massimo dette l’ultimo tocco al suo capolavoro inserendolo in una busta di cartone, insieme ad un cartoncino del BarLume.
«Ecco qua. Buona serata e buon Natale».
«Però, come sei diventato professionale. Sembra quasi che tu glielo auguri per davvero» disse Aldo, dal tavolo in fondo, non appena il tizio fu uscito.
«Qualcosa gli auguro di sicuro» rispose Massimo, guardando sconfortato il casino che aveva creato sul bancone per riuscire a fare il pacchetto. «Ma dico io, con tutte le enoteche che ci sono in giro, devi venire proprio qui a comprare una bottiglia da regalare? Bisogna essere dei poveri di spirito. La paghi di più, ti becchi un pacchetto orrido, e ora devo pulire con il napalm. Dimmi te se è da furbi…».
«Guarda, Massimo, queste cose succedano perché ormai hai un nome» disse il Del Tacca appoggiando con cura un sette di briscola sul tavolino. «Ce lo vedo già, quer citrullo, mentre lo scartano. “Ò, questovì è bono per forza, eh. L’ho preso da Massimo”. Era contento anche se gli davi la gazzosa».
«Ha ragione Pilade» disse Gino, irridendo con soddisfazione il sette di denari con un inutile quattro di fiori. «Fatti un nome, piscia a letto e diran tutti che hai sudato. Lo diceva sempre la mi’ mamma».
«Ne diceva tante, la tu’ mamma» ricordò Ampelio, appoggiando un fiducioso tre sul mucchietto. Al che Aldo, con aria sapiente, si schiarì la gola ed estrasse un fante di briscola, con il quale radunò le tre carte succitate. Ampelio lo guardò malissimo.
«La mia, invece, più che altro passava all’azione, lo so» disse Aldo in modo professionale. «Comunque, Massimo, non sei il solo che ha problemi di spazzatura. Il nostro amico stanotte ha colpito ancora».
«E io ci godo come un maiale» disse Pilade assestandosi sulla seggiola. «Se lo meritano tutte le vòrte che lo fa. E se lo trovo a giro per la strada, e lo vedo, gli do una mano».
«Ma ormai mi sa che arrivi tardi» disse Gino, protendendo la mano adunca verso il giornale. «Ogni settimana va sempre più lontano. Stanotte è arrivato fino dall’amerìani».
«Come, dagli americani?».
«Oh, c’è scritto vì».
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Calendario dell'Avvento 2013 10 Anni 5 Mesi fa #27917

E, con la sua voce alta e impersonale, cominciò.
«“Continua la guerra della spazzatura. Servizio di Armando Anfossi. Pineta. Continuano? Non solo. Continuano e si estendono, gli atti di vandalismo che vedono coinvolto da più di una settimana il Comune di Pineta. Settimana dopo settimana, i cittadini dei quartieri nei quali è attiva la raccolta differenziata porta a porta – avanzi di cibo, sfalci di piante e altro materiale biodegradabile – lasciano fuori dalla porta il loro bravo secchiello smart-lock. E ogni settimana, nottetempo, qualcuno apre tutti i secchielli, uno per uno, ne estrae il sacchettino biodegradabile, lo rompe e ne sparge il contenuto per tutta la strada, lordando ovunque. Il vandalo, che dapprima aveva limitato le sue scorribande al solo quartiere di Trieste, ha continuato ad allargare il suo campo d’azione, includendo prima il quartiere di Santa Bona ed infine, stanotte, l’intera zona residenziale che costeggia Camp Darby. Il che ha portato più d’uno a pensare che il vandalo abbia fatto opera di pro-se-li-tismo”, mamma mia come scrive difficile questo vì, “e che ormai sia coadiuvato da uno o più complici”».
«Ai quali tutti brindo, uno per uno» disse Aldo, levando in alto un inopportuno bicchiere di cedrata.
«E io mi associo» rincarò Pilade. «In culo a loro, alla raccorta differenziata, all’organico settimanale e al budello delle loro mamme, morte e vive nel casino».


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Calendario dell'Avvento 2013 10 Anni 5 Mesi fa #27918




English lesson #1 : Christmas time


Nelle seguenti frasi sono nascoste quattro celebri canzoni natalizie.
Sapete indicarne il titolo (in inglese) ?




Decolorized Yule
Arrival at 24: 00 Hours - Weather: No Clouds
We Do Hope That You’ll Enjoy Your Yuletide Season
Nocturnal Noiselessness
Pious and dark






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Calendario dell'Avvento 2013 10 Anni 5 Mesi fa #27919

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Calendario dell'Avvento 2013 10 Anni 5 Mesi fa #27926

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Calendario dell'Avvento 2013 10 Anni 5 Mesi fa #27927

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Calendario dell'Avvento 2013 10 Anni 5 Mesi fa #27928

L'avvento, in molti riti cristiani, è il tempo liturgico che precede il Natale ed è preparatorio allo stesso: nei riti cristiani occidentali segna l'inizio del nuovo anno liturgico. La parola avvento deriva dal latino adventus e significa "venuta" anche se, nell'accezione più diffusa, viene indicato come "attesa".

Nelle chiese occidentali

L'avvento è presente negli anni liturgici della Chiesa cattolica, della Confessione luterana e della Comunione anglicana. In tutte le confessioni questo periodo è contraddistinto da un atteggiamento di attesa del Natale imminente da parte dei fedeli e dal raccoglimento e dalla preghiera per l'accoglienza del Messia di cui si rivive spiritualmente la nascita.

Rito romano

Nel rito romano della Chiesa cattolica l'Avvento contiene quattro domeniche e può durare quattro settimane. Si compone di due periodi; inizialmente si guarda all'Avvento futuro del Cristo nella gloria alla fine dei tempi, occasione di penitenza; dal 17 dicembre la liturgia pone invece l'attenzione sull'Avvento di Cristo nella pienezza dei tempi, con la sua Incarnazione.
In avvento il colore dei paramenti sacri del sacerdote è il viola, tranne la domenica della terza settimana in cui facoltativamente possono essere indossati paramenti rosa. Questa domenica infatti è chiamata Gaudete, a motivo dell'antifona di ingresso della messa, che riporta un passo della Lettera ai Filippesi in cui Paolo invita alla gioia: «Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino.»; il carattere penitenziale dell'Avvento è dunque stemperato dalla speranza della venuta gloriosa di Cristo.
Nella liturgia delle Sante Messe del periodo di avvento (come in quaresima) non viene recitato l'inno del Gloria. Dal 29 novembre al 7 dicembre è tradizione celebrare, in molte chiese latine, la Novena dell'Immacolata cui fa seguito, dal 16 al 24 dicembre, la Novena di Natale.

Domeniche di Avvento

I nomi tradizionali delle domeniche di avvento sono tratti dalle prime parole dell'introito. Nelle prime tre settimane derivano dal salmo 25, 80 e 85 e nella quarta dal libro di Isaia (45,8)
domenica d'avvento: Ad te levavi (Ad te levavi animam meam)
domenica d'avvento: Populus Sion (Populus Sion, ecce Dominus veniet ad salvandas gentes)
domenica d'avvento: Gaudete (Gaudete in Domino semper cioè "Rallegratevi nel Signore sempre")
domenica d'avvento: Rorate (Rorate, coeli desuper, et nubes pluant iustum).

Inni d'avvento

La liturgia romana prevede i seguenti inni d'avvento, di cui alcuni specifici del periodo:

Fino al 16 dicembre

Conditor alme siderum (Benigno creatore degli astri) - Vespri
Te lucis ante terminum (Tu, prima del termine della luce) - Compieta
Verbum supernum prodiens - Ufficio delle letture (mattutino)
Vox clara ecce intonat (En clara vox redarguit) - Lodi
Nunc Sancte nobis Spiritus - Terza
Rector potens verax Deus - Sesta
Rerum Deus tenax vigor - Nona

Dal 17 al 23 dicembre

Verbum salutis omnium
Christe qui splendor
Veni redemptor gentium inno di Sant'Ambrogio
Magnis prophetae vocibus
Certum tenentes ordinem
Dicamus laudes Domino
Ternis horarum terminis

Antifone maggiori

Nelle cosiddette ferie maggiori dell'Avvento, dal 17 al 23 dicembre, vengono cantate, prima del Magnificat ai vespri e come versetto alleluiatico ai vangelo della messa del giorno, sette antifone latine d'avvento, dette anche antifone O, perché cominciano tutte con il vocativo "O", secondo il seguente ordine:

17 dicembre: O Sapientia
18 dicembre: O Adonai
19 dicembre: O Radix Jesse
20 dicembre: O Clavis David
21 dicembre: O Oriens
22 dicembre: O Rex Gentium
23 dicembre: O Emmanuel

Avvento ambrosiano

Nel rito ambrosiano della Chiesa cattolica l'Avvento contiene sei domeniche e può durare sei settimane. Inizia la prima domenica dopo il giorno di San Martino (11 novembre) e prevede sempre 6 domeniche (quando il 24 dicembre cade di domenica, è prevista la celebrazione di una Domenica Prenatalizia). Nel rito ambrosiano è previsto il colore morello, tranne che nell'ultima domenica (detta "dell'Incarnazione") nella quale si usa il bianco.
domenica della venuta del Signore
domenica dei figli del regno
domenica delle profezie adempiute
domenica dell'ingresso del Messia
domenica del precursore
domenica dell'Incarnazione

Altri riti

In alcune Province della Chiesa anglicana in luogo del colore viola viene utilizzato il colore azzurro.

Nelle chiese orientali

Nelle chiese ortodosse - in cui viene anche chiamato digiuno della natività, quaresima invernale o di natale - l'avvento dura 40 giorni, a partire dal 15 novembre (28 novembre per le chiese che usano il calendario giuliano), mentre in altre chiese orientali comincia a partire dalla domenica più vicina al giorno di Sant'Andrea (30 novembre) e dura fino a Natale.
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Calendario dell'Avvento 2013 10 Anni 5 Mesi fa #27929


Miniatura del Messale trecentesco di Jan ze Středy che riporta l'introito della prima domenica d'Avvento: Ad te levavi animam meam, Deus meus, in te confido, non erubescam.
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Calendario dell'Avvento 2013 10 Anni 5 Mesi fa #27930

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IL TEMPO DI AVVENTO

1 - La storia

Nel tempo in cui incomincia a determinarsi l'esigenza di un periodo di preparazione alle feste della manifestazione del Signore, la Chiesa aveva già fissato le modalità di preparazione alle feste pasquali. Nel IV secolo il tempo pasquale e quaresimale avevano già assunto una configurazione vicinissima a quella attuale.

L'origine del tempo di Avvento è più tardiva, infatti viene individuata tra il IV e il VI secolo. La prima celebrazione del Natale a Roma è del 336, ed è proprio verso la fine del IV secolo che si riscontra in Gallia e in Spagna un periodo di preparazione alla festa del Natale.

Per quanto la prima festa di Natale sia stata celebrata a Roma, qui si verifica un tempo di preparazione solo a partire dal VI secolo. Senz'altro non desta meraviglia il fatto che l'Avvento nasca con una configurazione simile alla quaresima, infatti la celebrazione del Natale fin dalle origini venne concepita come la celebrazione della risurrezione di Cristo nel giorno in cui si fa memoria della sua nascita. Nel 380 il concilio di Saragozza impose la partecipazione continua dei fedeli agli incontri comunitari compresi tra il 17 dicembre e il 6 gennaio.

In seguito verranno dedicate sei settimane di preparazione alle celebrazioni natalizie. In questo periodo, come in quaresima, alcuni giorni vengono caratterizzati dal digiuno. Tale arco di tempo fu chiamato "quaresima di s. Martino", poiché il digiuno iniziava l'11 novembre. Di ciò è testimone s. Gregorio di Tours, intorno al VI secolo.

2 - Il significato teologico

La teologia dell'Avvento ruota attorno a due prospettive principali. Da una parte con il termine "adventus" (= venuta, arrivo) si è inteso indicare l'anniversario della prima venuta del Signore; d'altra parte designa la seconda venuta alla fine dei tempi.

Il Tempo di Avvento ha quindi una doppia caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all'attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi.

3 - L'attuale celebrazione

Il Tempo di Avvento comincia dai primi Vespri della domenica che capita il 30 novembre o è la più vicina a questa data, e termina prima dei primi Vespri di Natale. E' caratterizzato da un duplice itinerario - domenicale e feriale - scandito dalla proclamazione della parola di Dio.

1. Le domeniche

Le letture del Vangelo hanno nelle singole domeniche una loro caratteristica propria: si riferiscono alla venuta del Signore alla fine dei tempi (I domenica), a Giovanni Battista (Il e III domenica); agli antefatti immediati della nascita del Signore (IV domenica). Le letture dell'Antico Testamento sono profezie sul Messia e sul tempo messianico, tratte soprattutto dal libro di Isaia. Le letture dell'Apostolo contengono esortazioni e annunzi, in armonia con le caratteristiche di questo tempo.

2. Le ferie

Si ha una duplice serie di letture: una dall'inizio dell'Avvento fino al 16 dicembre, l'altra dal 17 al 24. Nella prima parte dell'Avvento si legge il libro di Isaia, secondo l'ordine del libro stesso, non esclusi i testi di maggior rilievo, che ricorrono anche in domenica. La scelta dei Vangeli di questi giorni è stata fatta in riferimento alla prima lettura. Dal giovedì della seconda settimana cominciano le letture del Vangelo su Giovanni Battista; la prima lettura è invece o continuazione del libro di Isaia, o un altro testo, scelto in riferimento al Vangelo. Nell'ultima settimana prima del Natale, si leggono brani del Vangelo di Matteo (cap. 1) e di Luca (cap. 1) che propongono il racconto degli eventi che precedettero immediatamente la nascita del Signore. Per la prima lettura sono stati scelti, in riferimento al Vangelo, testi vari dell'Antico Testamento, tra cui alcune profezie messianiche di notevole importanza.

4 - La novena di Natale

Come si è appena visto, il tempo di Avvento guida il cristiano attraverso un duplice itinerario: "È tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all'attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi" (Norme per l'anno liturgico e il calendario, 39: Messale p. LVI). Nella liturgia delle prime tre domeniche e nelle ferie sino al 16 dicembre si può notare l'insistenza sul tema della seconda venuta di Gesù alla fine dei tempi, mentre nei giorni compresi tra il 17 e il 24 tutta la liturgia è ormai tesa verso la celebrazione della nascita del Figlio di Dio. La novena di Natale cade pienamente nel secondo periodo dell'Avvento.

Le novene sono celebrazioni popolari che nell'arco dei secoli hanno affiancato le "liturgie ufficiali". Esse sono annoverate nel grande elenco dei "pii esercizi". "I pii esercizi - afferma J. Castellano - si sono sviluppati nella pietà occidentale del medioevo e dell'epoca moderna per coltivare il senso della fede e della devozione verso il Signore, la Vergine, i santi, in un momento in cui il popolo rimaneva lontano dalle sorgenti della bibbia e della liturgia o in cui, comunque, queste sorgenti rimanevano chiuse e non nutrivano la vita del popolo cristiano".

La novena di Natale, pur non essendo "preghiera ufficiale" della Chiesa, costituisce un momento molto significativo nella vita delle nostre comunità cristiane. Proprio perché non è una preghiera ufficiale essa può essere realizzata secondo diverse usanze, ma un indiscusso "primato" spetta alla novena tradizionale, nella notissima melodia gregoriana nata sul testo latino ma diffusa anche nella versione italiana curata dai monaci benedettini di Subiaco.

La domanda che ogni operatore pastorale dovrebbe porsi di anno in anno è: "come posso valorizzare la novena di Natale per il cammino di fede della mia comunità?".

Può infatti capitare che tale novena continui a conservare intatta la caratteristica di "popolarità" venendo però a mancare la dimensione ecclesiale, celebrativa e spirituale. Tali dimensioni vanno recuperate e valorizzate per non far scadere la novena in "fervorino pre-natalizio".

1. Recupero della dimensione ecclesiale-assembleare

Pur non essendo - come si è detto - una preghiera ufficiale della Chiesa, la novena può costituire un momento ecclesiale molto significativo. Molti vi partecipano perché "attratti" dalla "novena in latino" (le chiese in cui la si canta in "lingua ufficiale" sono gremite!) e vi si recano per una forma di godimento personale che pone radici nella nostalgia dei tempi passati e non nel desiderio di condividere un momento di approfondimento della propria fede. È bene che i partecipanti prendano coscienza che sono radunati per una celebrazione che ha lo scopo di preparare il cuore del cristiano a vivere degnamente la celebrazione del Natale.

2. Recupero della dimensione celebrativa

La novena di Natale è molto vicina alla celebrazione dei vespri. Va pertanto realizzata attraverso una saggia utilizzazione dei simboli della preghiera serale: la luce e l'incenso. È bene che vi sia una proclamazione della parola e una breve riflessione. L'intervento in canto dell'assemblea va preparato e guidato. È utile ricordare che l'esposizione del SS. Sacramento col solo scopo di impartire la benedizione eucaristica - usanza frequente nelle novene di Natale - è vietata (Rito del culto eucaristico n. 97).

3. Recupero della dimensione spirituale

La novena di natale è una "antologia biblica" ricca di nutrimento per lo spirito. È quindi l'occasione per proporre non una spiritualità devozionale ma ispirata profondamente dalla Parola di Dio. Non è l'occasione per fare "bel canto" ma per lasciarsi coinvolgere esistenzialmente dalla Parola di Dio cantata.
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